Qualche giorno fa ero con il mio bimbo e dopo una scenata, siamo usciti e ci siamo dati un abbraccio per fare pace.
Lui mi ha abbracciato, poi mi ha guardato e mi ha detto:
“perché mi hai voluto fare arrabbiare?”
Soffocando il “coooosa??” che mi si è materializzato in testa, ho fatto un bel respiro e gli ho risposto:
“Elia, sei tu che decidi di arrabbiarti per qualcosa, non io che ti voglio far arrabbiare.”
Ci ho ripensato a quella affermazione, che mi era venuta fuori così bene da sembrare uno slogan, e ho pensato che è davvero una cosa difficilissima.
La consapevolezza di scegliere di non arrabbiarsi per cose che ci infastidiscono è una conquista che molti di noi non raggiungo mai.
E quindi è giusto che io continui a esortare il mio bimbo a farlo (e sarà per lui davvero una salvezza nella vita se riuscirà a metterlo in atto) ma devo essere consapevole che è difficilissimo. Io stessa, magari non mi butto per terra a strepitare, ma resto con il muso e mi sfogo con la prima cosa socialmente accettata che succede.